giovedì 17 ottobre 2013

A pizza co' pummaroru n'coppa!



Ebbene si, mi sono data anche io all'arte bianca: dal mio forno escono brioche, pizze, pani.. a volte molto buoni ma la cui fragranza non dura che un giorno, brutti e non buoni e così così.. Insomma, è un'arte che richiede pazienza, tempo e, a mio modo di vedere, silenzio.
Si, perchè è bello godere dell'esperienza dell'impasto che si "accorda" sotto le mani.
E' bello mettere amore in ciò che si fa, pensando alle persone per cui state preparando la pizza, una per una. E' bello immaginare il gusto, le risate, la soddisfazione.
Ma vi avverto: dopo il silenzio preparatevi all'ondata di complimenti, perchè ho scovato delle ricettine spettacolari!

Quella che vi presento oggi viene da questo sito: http://vivalafocaccia.com/.
Vittorio è molto bravo ed estremamente chiaro.. se ce l'ho fatta io ad avere una pizza come quella della pizzeria, allora ce la può fare chiunque!
Ho anche comprato la pietra refrattaria, con neanche 20 euro mi sono garantita giuoia perpetua, o almeno ogni volta che apro il forno!
In particolare, io ho seguito questa versione qui: http://vivalafocaccia.com/2010/06/05/pizza-ricetta-napoletana-con-il-lievito-naturale-casa-impasto/.

Mi raccomando, seguitelo passo passo e non avrete problemi! Anzi, vi dirò di più: io ho anche congelato i panetti e poi, se la sera avevo in mente di fare una bella "pizzata", li tiravo fuori dalla mattina e li lasciavo scongelare in frigo, nel ripiano più basso.
Il risultato, per quanto le foto non siano perfette, mi sembra soddisfacente, no? =)
Fatemi sapere dei vostri esperiementi!
A presto e buona pizza a tutti!



giovedì 28 marzo 2013

Fideuà con finocchietto riccio, alici, pinoli ed uvetta


Quando ho letto la ricetta dell'MTChallenge di marzo, la prima cosa che mi ha sorpreso è stato la tostatura della pasta.. Dovevo assolutamente provarla!
Poi era da un po' che mi stuzzicava l'idea di preparare un bel piatto di pasta con finocchietto riccio e alici sott'olio, tipico della Sicilia, con quella sua fragranza birichina e pungente e quella consistenza che si scioglie in bocca!
Però m'ero preoccupata: lì ci vanno pinoli e uvetta passa, potrò ancora farlo??
Ecccome no! Studiate tutte le regole, si passa in cucina!!
Non vi dico il profumo che emanava la pasta nella paellera (fatemi divertire ad usare sto termine, una volta che l'ho imparato..! Non sapevo si chiamasse così, quante cose si imparano con l'MT!
L'unica perplessità era data dalla salsa: non stava male, anzi smorzava un po' il sapore importante degli altri ingredieti, dando una tregua al palato.. Non male come idea!
Ecco qui la ricetta
Ingredienti per due persone:
200 gr di spaghetti spezzati
finocchietto riccio a piacere
200 gr di alici sott'olio
2 cipolle
uvetta passa e pinoli a piacere
qualche pomodorino
per la salsa
Un uovo intero
olio di semi qb
sale
Per il brodo: mettere in una pentola con 500 ml d'acqua fredda il finocchietto, le cipolle, qualche alicetta sott'olio , regolare di sale e fare bollire per trenta minuti.Mettere da parte.Mettere in una padella un filo d'olio e gli spaghetti, fino a farli diventare marroncini ma non bruciati. Mettere da parte e, nella stessa padella, trasferire il finocchietto scolato del brodo, abbondante olio, l'uvetta, i pinoli, i pomodorini tagliati a piccoli dadini, le alici e aggiustare di sale. Quando i sapori si saranno amalgamati, unire il brodo, farlo bollire ed aggiungere la pasta tostata.Cuocere secondo i tempi di cottura della pasta.Per la salsa: mettere nel robot l'uovo, il sale e versare a filo l'olio di semi fino ad addensarla.Aggiustare di sale.


lunedì 25 febbraio 2013

Torta velocissima ricotta e marmellata

Aspettando l'esito di queste elezioni, vi propongo un dolce non troppo dolce: la presenza della ricotta,  formaggio notoriamente "magro" e permesso nelle diete,traveste da "dietetica" (come se ne potessero esistere) pure questa torta, quel tanto che basta per farvelo godere in modalità senso di colpa off!
Non ricordo in che libro ho visto questo meraviglioso guscio di pasta ricoprire la ricotta e la marmellata, so solo che in casa mia ha spopolato! La marmellata di lamponi, acidula e dolce si sposa perfettamente con la cremosità della ricotta, che ho dolcificato apposta pochissimo.
Non posso parlare neanche di ricetta, ma di semplice assemblaggio, che come dice Lorraine Pascale "Potrei fare da me la pasta sfoglia, ma la vita è troppo breve".
L'ho riprovata anche in versione "mi-ci-impegno-davvero-ad-ingrassare-faccio-la-pasta-frolla" ed è mitica anche così.
Ma.. c'è un ma.. se mi fossi impegnata davvero avrei osato con uno strato generoso di crema di nocciole e nocciole tostate.. Che ne pensate? non sarebbe un'idea voluttuosamente e oscenamente buona?
E quindi con questa torta è solo un'arrivederci, perchè io ci torno di sicuro!
E voi fatemi un favorone.. provatela!!


Ingredienti per una tortiera (meglio se apribile) del diametro di 20 cm.
Un rotolo di pasta sfoglia o 600 gr di pasta frolla
450 gr di marmellata (mitica quella di lamponi)
500 gr di ricotta
zucchero a piacere (io 8 cucchiai colmi)

Procedimento
Ricoprite la tortiera di carta forno, poi di pasta frolla/sfoglia, spalmate tutta la marmellata. A parte lavorate a crema la ricotta con lo zucchero, versate sulla marmellata, coprite con altra frolla/sfoglia e bucate con la forchetta per fate uscire l'umidità.
Infornate a 200° per mezz'ora.





venerdì 8 febbraio 2013

Di teneri ricordi e della speedy cheesecake di Jamie!


" Zia, chi preferisci tra me e mio fratello?"
" Ma tu come potresti mai scegliere tra due cose bellissime e diverse tra loro? E' come chiedermi di scegliere tra gelato al cioccolato e quello al limone: li adoro tutt'e due!"
Lei mi guardò entusiasta della mia metafora: era ancora in una fase di adorazione nei miei confronti che mi inteneriva e intimoriva allo stesso tempo.
Da quel momento in poi, ogni volta che andavamo in una gelateria, lei si catapultava alla cassa e urlava " Per mia zia  cioccolato e limone!", garantendomi l'acidità di stomaco per un giorno intero.
Maledicendo la mia vena poetica dalle metafore poco azzeccate, riuscivo ad evitare il peggio solo urlando a mia volta " Oggi solo cioccolato!".
Forte della conclusione che in gelateria ero andata con lei e che quindi lei era inevitabilmente "cioccolato", mi sorrideva di un sorriso orgoglioso e sdentato che terrò sempre qui, da qualche parte nel cuore..

***
"Zia pecchè Jerry no bbuole che Tom si sposa con quella gattina?" mi chiede lui, due anni di soldo di cacio, gli occhi grandi e vellutati come quelli di una foca.
"Perchè ha paura che facciano i gattini, e per lui sarebbero altri problemi..." rispondo tutta entusiasta di aver trovato una soluzione plausibile alle mosse del personaggio di un cartone animato che manco stavo seguendo in quel momento. 
Lo lascio con la boccuccia corrucciata.
Poi mi spara lì il suo PP (Pensiero Potente).
" Io una votta mi sono dottchiato (alias: mi sono fatto la doccia) pecche avevo un appuntamento, e poi mi sono ppposato!"
"Oh, congratulazioni allora Matteo!"
"Laccia ttare le congratulaccioni! Ora mi spuntano i figli!!"
Quella volta aveva tradotto la mia spiegazione in figli=problemi serissimi, facendomi sbellicare dalle risate!!! =)

Questi ricordi (e la relativa ricetta, di cui sono ghiotti) sono per dire ai miei nipotuzzi che stanno crescendo meravigliosi e insopportabili  fantastici come nessuno mai! =) Vi voglio bene!!
***
Questa ricetta mi ha davvero soddisfatta per la sua velocità di preparazione e la sua bontà, quindi  intimoritevi per tante cose (come il fatto che sono io a proporvi la ricetta) ma non frenatevi solo perchè Jamie parla di" tazze", ovvero le sue cups inglesi: possono sostituirsi con un vasetto di yougurt o un altro recipiente, l'importante è usare sempre lo stesso per fare tutto in proporzione!
Non perdete tempo a convertire le cups in grammi, si snaturerebbe lo scopo di questa ricetta: gustare qualcosa di buono alla velocità della luce!
Per quanto riguarda i biscotti allo zenzero.. si, certo, potreste sostituirli con biscotti Digestive o i nostri biscotti secchi, però date loro una chance, perchè fanno davvero la differenza. All'Ikea ve li tirano quasi dietro di quanti ne hanno: allo zenzero aromatizzati al limone, alle mandorle, semplici.. provate, davvero!!  Per quanto riguarda il lemon curd, Donna Hay dice che se le uova sono a temperatura ambiente e si mettono fuori dal fuoco non si stracceranno: effettivamente nel mio caso è stato proprio così, fortuna o meno che sia non so! =)

Ingredienti per quattro minicheesecake

3 cucchiai di burro
1/2 tazza di mandorle leggermente tostate
8 biscotti allo zenzero
lemon curd (ricetta in basso)
1 tazza di mascarpone
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
un po' di latte
1 cucchiaio di zucchero

Procedimento
Mettete il burro in un padellino a fuoco alto. Tritate insieme i biscotti e le mandorle. Spegnete il fuoco, aggiungete la polvere di biscotti e mandorle al burro e mescolate. Mettete da parte.
Mescolate energicamente il mascarpone con la vaniglia e lo zucchero, poi aggiungete latte fino ad ottenere un composto molto morbido e cremoso.
A questo punto potete procedere a comporre le minicheesecake. Jamie pone la base di biscotto sul fondo, poi il lemon curd ed infine il mascarpone, seguendo l'ordine di una classica cheesecake, io invece ho preferito fare si che i vari strati si ripetessero, l'ho trovato molto più gustoso. A voi la scelta!

Per il Lemon curd

Ingredienti
180 gr burro
165 gr zucchero
160 ml succo di limone
3 uova a temperatura ambiente

Procedimento
Mettete il burro, lo zucchero ed il succo di limone in una pentola a fuoco basso e mescolate fino a quando il burro non sarà sciolto e lo zucchero dissolto. Togliete dal fuoco e unite le uova. Rimettete sul fuoco e mescolate continuamente per 8, 10 minuti o comunque fino a quando non si sia addensato.

Con questo post partecipo al Contest di Farina lievito e Fantasia "La cucina del cuore"


lunedì 21 gennaio 2013

I Pici per l'MTChallenge!



Non avevo mai fatto la pasta a mano.. e ora so perchè..
Quando ho letto la nuova sfida dell'MTChallenge ho pensato "non ja posso fare". 
Poi la semplice osservazione della foto è diventata curiosità, la curiosità è diventata ossessione, l'ossessione vera e propria cupidigia! In più  da un bel po' di tempo stavo covando un senso di rivalsa,rancore, invidia e gelosia nei confronti di una trattoria dove tutto, rigorosamente fatto in casa, era talmente buono e ben fatto che il mio ragazzo aveva l'espressione stabile in modalità "estasi". In quel tavolo sentivo la canzone "e io tra di voi", dove il "voi" erano lui e la pasta! Grrr!
Allora ho detto "Ok, basta, devo fare anche io la pasta in casa".
Quindi mi sono messa lì, brava brava a studiare i Pici della Patty, sapevo tutto a memoria, mi sentivo carica,preparata, invincibile! 
Da quel momento in poi è cominciato il mio stream of consciousness, che manco Virgian Woolf:
"La ricetta però è per quattro persone, noi siamo sei, e mangiamo per otto, ce la farò a gestire un impasto raddoppiato?"
"Brava forchettina, mescola mescola, rimandiamo il momento in cui dovrò mettere.. le mani in pasta"
"Ok, io vado eh? Allooora, impasto di qui, amalgamo di lì.. oddio, ma è tutto troppo umido, si appiccica, non mi molla, aiutooo!"
"Niente panico, aggiungo un po' di semola, che sarà mai, Patty dice che alla pasta devi volere bene, non arrabbiarti, no?  Ok, prendiamo la sem.. dov'è la semola?? Mammaaaa! perchè fai ordine ADESSO, perchè??"
"Ok, semola presa.. ma guarda un po', la pasta diventa morbida e malleabile.. ma che bella sensazione.. la pasta avrà capito che le voglio un po' bene?"
"Mmh.. ma devo impastare solo per dieci minuti?? Ma io mi sto rilassando tanto, non vorrei più smettere!!"
Insomma avete capito, la fase dell'impasto nnnn'è stata male.. Al momento di tirare la pasta, però, nuove paturnie in vista:
"Qui non si tira niente, forse ho spolverato le strisce con troppa semola, perchè scappa tutto enon si arrotola niente!"
"Ok, bagniamo un po' le mani.. ah ecco, così va bene.. ah anvedi un po' sta pasta che elastica, si fanno certi fili luuunghi!"
"Eh ho capito, ma io qui mi sto annoiando, è sempre la stessa storia, tira di qui, tira di lì, c'ho otto persone a pranzo, la mia vita finirà qui, in questa cucina?? Aiuto!!"
Insomma alla fine ho comunque stirato mezzo impasto, il resto è ancora lì,che mi guarda arrabbiato e indispettito.
Oh, io c'ho una vita, ti vorrò anche bene pasta mia, ma le nostre strade qui si separano!
Anche perchè il benvenuto al mio ragazzo è stato "E' tutta colpa tua! Tua e di quella trattoria del cavolo!!".

Come dite? volete sapere se c'è stato almeno un piccolo happy ending? Bè, se il fatto che tutti hanno apprezzato la consistenza callosa e il gusto casereccio e tenero si può definire un successo.. Si, ho fatto centro! Grazie Patty!!

Per la ricetta dei Pici, vi rimando direttamente da lei, in quella pagine che ho studiato con tanta devozione.

Per quanto riguarda il condimento, ecco cosa vi servirà (dosi per otto persone):

500 gr di tritato di carne
1 kg di broccoli
1 cipolla bianca
2 bicchieri di vino bianco
olio
sale

Mettete dell'acqua in una pentola e, quando bolle, immergete i broccoli per dieci minuti.
In una padella fate imbiondire la cipolla tagliata sottile con un cucchiaio d'olio, a fuoco basso, mi raccomando. Poi sfumate due cucchiai di vino bianco e versate tutta la carne. 
Quando questa sarà cotta, scolate i broccoli e amalgamateli nella padella. Copritela fino a quando la pasta non sarà pronta per essere condita. 

giovedì 17 gennaio 2013

Muffin pancakes..I Puffin!



Non so perchè ci ho messo così tanto a sperimentare queste piccole morbidezze, e dire che solo a guardarle in questa foto avrei dovuto catapultarmi in cucina, chiudermici dentro e darmi alla loro preparazione selvaggia per sempre! 
La mia conoscenza dei pancakes risale a qualche anno fà, quando una mia cara amica, reduce da un viaggio negli Stati Uniti, decise di fare sentire anche me turista d'oltreoceano facendomi prendere qualche kg, proprio come ogni bravo visitatore della terra a stelle e strisce! 
E quindi, tutte felici,  preparammo delle frittellozze che però lasciarono delusa anche lei!
A quanto pare, è da allora che la mia intrepida viaggiatrice rimugina e sperimenta su quella ricetta che aveva osato disattendere le nostre aspettative e qualche mese fà mi ha fatto provare dei pancakes s-t-r-e-p-i-t-o-s-i, morbidi ed areati, delicati eppure di carattere, non quelle spugnette che hanno la capacità di far sparire ogni traccia di sciroppo d'acero, di quelli che per quanti litri tu ne possa mettere, scomparirà sempre e ti ritroverai a mangiare la stessa quantità di pancake e sciroppo (bleah).
Fatto sta che l'unione della sua mente malvagia con la mia mente malvagia ha aperto la strada a mani perennemente appicciose di sciroppo , scorpacciate senza fine ed esperimenti vari, come.. i Puffin!
In realtà credo che rimpiazzerò l'impasto dei muffin canonici con questo qui, perchè li rende soffici e scioglievoli come quelli che mangiavo a Cambridge in quei piccoli e deliziosi Cafè e, cosa ancora più golosa, sono buonissimi semplice, con gocce di cioccolato, con fragoline o mirtilli.. insomma sbizzarritevi!!



Ecco qui l'interno del Puffin.. sappiate che ho dovuto legare la mia amica alla sedia per avere il tempo di scattare la foto eh! Quindi non dite che non vi penso!


Per 10 pancakes o 7 Muffin
200 gr di farina 00
2 uova
250 ml di latte
2 cucchiaini di lievito
2 cucchiai di zucchero
25 gr di burro
gocce di cioccolato ( a piacere)

Procedimento
Sciogliete il burro in un pentolino e mettete da parte.
Montate i bianchi d'uovo ma manteneteli morbidi, non a neve ferma, altrimenti si formeranno molti grumi una volta uniti al resto dell'impasto. 
A questo punto, mescolate i rossi d'uovo con la farina, il lievito, il burro ed il latte e poi unite i bianchi mescolando dal basso verso l'alto, per non smontarli.
Mescolate le gocce di cioccolato con della farina, così quando le unirete al resto dell'impasto non andranno tutte sul fondo.
Imburrate e infarinate gli stampini da muffin e versatene meno della metà,mettete delle gocce, ricopritele con altro impasto per i 3/4 della capienza e poi mettete qualche altra goccia sulla superficie.
Mettete in forno preriscaldato a 175° per dieci minuti o finchè la prova stecchino non restituirà uno stecchino asciutto.


venerdì 4 gennaio 2013

Pizza con liquido di governo della mozzarella, cotta su pietra ollare: due esperimenti in uno!




Quando ero in Inghilterra ho letto un paio di cose sulle pizze che dovevo assolutamente provare e finalmente quel giorno è arrivato!
Nel blog di Pane, Burro e Marmellata, infatti, avevo letto di un impasto lievitato creato utilizzando il liquido di governo delle mozzarelle di bufala e sfruttando quindi i fermenti lattici del latticello.
Pareva che l'effetto fosse uguale a quando si utilizza il lievito madre, che io non ho ancora avuto la pazienza di iniziare, quindi ero molto, molto invogliata a provare (nonostante le otto ore di lievitazione previste!).
La cosa mi incuriosì tanto, ma non ero sicura di poter trovare dell'ottima mozzarella senza per questo dovermi vendere casa e famiglia, quindi misi da parte l'idea.

Avevo anche letto di una pietra refrattaria che garantisce una pizza dai bordi alti e il classico effetto maculato che solo un forno a legna sa dare! Dovevo averla..
Ora, avendo io un fratello tonto, è probabile che alla sua domanda "cosa vuoi per Natale?" abbia solo registrato la risposta "quella pietra da mettere in forno..." mentre io mi ero dilungata in descrizioni quali "che si chiama pietra refrattaria, e si usa per fare pizza e pane simulando l'effetto del forno a pietra!". 
Quindi mi è stata regalata una pietra che va si in forno, ma solo per essere poi essere estratta dallo stesso e fungere da griglia per alimenti! La pietra ollare!
All'iniziale delusione è subentrata la speranza.. può la pietra ollare dare gli stessi risultati della refrattaria??
Bè,non ho una pietra refrattaria quindi non posso fare il confronto, ma di sicuro i bordi crescono come non hanno mai fatto nel mio semplice forno a gas!
Per quanto riguarda l'impasto col lievito di governo, non avevo la mozzarella di bufala e ne ho usata una normale, che non aveva molto latticello. credo sia questo il motivo per cui l'impasto non ha lievitato tantissimo, nonostante le otto ore previste, quindi mi tocca riprovare, ma se non avete lievito madre a portata di mano è sicuramente un'idea  utile.

La pietra ollare.
Il nome deriva da olla, che in latino significa pentola. E' di colore verde scuro con venature biancastre, ed è molto adatta a cotture lunghe e dietetiche, perchè non è necessario l'uso di grassi aggiunti.
Prima del primo utilizzo bisogna lavarla con acqua ben calda, cospargerla di olio e sale e lasciarla a riposare 24 ore. Dopo di che, mettetela in forno con largo anticipo perchè richiede molto tempo per riscaldarsi ed altrettanto per raffreddarsi. Farla riscaldare in modo graduale, mai inserirla a forno già caldo, perchè il rischio rottura è molto alto. Per lo stesso motivo non buttare sulla pietra calda acqua fredda: nella migliore delle ipotesi si creperebbe.
Quando fredda, pulire con uno straccio imbevuto di aceto e mai, mai con detergenti, poichè la superficie porosa li assorbirebbe per poi rilasciarli sul cibo cotto sopra.
Nela mia esperienza, meglio metterla direttamente a contatto con la base del forno, sia esso a gas o elettrico.

Ed ora la ricetta!!


Pizza cotta su pietra ollare con liquido di governo 
(come si vede nella foto, io ho fatto un bordo ripieno.. PizzaHut e Domino's insegnano!!)

250 gr di farina 00
120 ml di liquido di governo della mozzarella più il suo latticello (ottenuto strizzandola)
1 cucchiaio di zucchero

Mettere il liquido di governo ed il latticello il una ciotola e fare riposare per due giorni.
Passati questi, mescolarlo alla farina e zucchero. deve venire fuori un impasto ben idratato, un po' appiccicoso, che riporrete in una ciotola, coprirete con un piatto di ceramica e dimenticherete per otto ore a temperatura tiepida.
Stendete la pasta e condite a piacere.






Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...