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giovedì 28 marzo 2013

Fideuà con finocchietto riccio, alici, pinoli ed uvetta


Quando ho letto la ricetta dell'MTChallenge di marzo, la prima cosa che mi ha sorpreso è stato la tostatura della pasta.. Dovevo assolutamente provarla!
Poi era da un po' che mi stuzzicava l'idea di preparare un bel piatto di pasta con finocchietto riccio e alici sott'olio, tipico della Sicilia, con quella sua fragranza birichina e pungente e quella consistenza che si scioglie in bocca!
Però m'ero preoccupata: lì ci vanno pinoli e uvetta passa, potrò ancora farlo??
Ecccome no! Studiate tutte le regole, si passa in cucina!!
Non vi dico il profumo che emanava la pasta nella paellera (fatemi divertire ad usare sto termine, una volta che l'ho imparato..! Non sapevo si chiamasse così, quante cose si imparano con l'MT!
L'unica perplessità era data dalla salsa: non stava male, anzi smorzava un po' il sapore importante degli altri ingredieti, dando una tregua al palato.. Non male come idea!
Ecco qui la ricetta
Ingredienti per due persone:
200 gr di spaghetti spezzati
finocchietto riccio a piacere
200 gr di alici sott'olio
2 cipolle
uvetta passa e pinoli a piacere
qualche pomodorino
per la salsa
Un uovo intero
olio di semi qb
sale
Per il brodo: mettere in una pentola con 500 ml d'acqua fredda il finocchietto, le cipolle, qualche alicetta sott'olio , regolare di sale e fare bollire per trenta minuti.Mettere da parte.Mettere in una padella un filo d'olio e gli spaghetti, fino a farli diventare marroncini ma non bruciati. Mettere da parte e, nella stessa padella, trasferire il finocchietto scolato del brodo, abbondante olio, l'uvetta, i pinoli, i pomodorini tagliati a piccoli dadini, le alici e aggiustare di sale. Quando i sapori si saranno amalgamati, unire il brodo, farlo bollire ed aggiungere la pasta tostata.Cuocere secondo i tempi di cottura della pasta.Per la salsa: mettere nel robot l'uovo, il sale e versare a filo l'olio di semi fino ad addensarla.Aggiustare di sale.


lunedì 21 gennaio 2013

I Pici per l'MTChallenge!



Non avevo mai fatto la pasta a mano.. e ora so perchè..
Quando ho letto la nuova sfida dell'MTChallenge ho pensato "non ja posso fare". 
Poi la semplice osservazione della foto è diventata curiosità, la curiosità è diventata ossessione, l'ossessione vera e propria cupidigia! In più  da un bel po' di tempo stavo covando un senso di rivalsa,rancore, invidia e gelosia nei confronti di una trattoria dove tutto, rigorosamente fatto in casa, era talmente buono e ben fatto che il mio ragazzo aveva l'espressione stabile in modalità "estasi". In quel tavolo sentivo la canzone "e io tra di voi", dove il "voi" erano lui e la pasta! Grrr!
Allora ho detto "Ok, basta, devo fare anche io la pasta in casa".
Quindi mi sono messa lì, brava brava a studiare i Pici della Patty, sapevo tutto a memoria, mi sentivo carica,preparata, invincibile! 
Da quel momento in poi è cominciato il mio stream of consciousness, che manco Virgian Woolf:
"La ricetta però è per quattro persone, noi siamo sei, e mangiamo per otto, ce la farò a gestire un impasto raddoppiato?"
"Brava forchettina, mescola mescola, rimandiamo il momento in cui dovrò mettere.. le mani in pasta"
"Ok, io vado eh? Allooora, impasto di qui, amalgamo di lì.. oddio, ma è tutto troppo umido, si appiccica, non mi molla, aiutooo!"
"Niente panico, aggiungo un po' di semola, che sarà mai, Patty dice che alla pasta devi volere bene, non arrabbiarti, no?  Ok, prendiamo la sem.. dov'è la semola?? Mammaaaa! perchè fai ordine ADESSO, perchè??"
"Ok, semola presa.. ma guarda un po', la pasta diventa morbida e malleabile.. ma che bella sensazione.. la pasta avrà capito che le voglio un po' bene?"
"Mmh.. ma devo impastare solo per dieci minuti?? Ma io mi sto rilassando tanto, non vorrei più smettere!!"
Insomma avete capito, la fase dell'impasto nnnn'è stata male.. Al momento di tirare la pasta, però, nuove paturnie in vista:
"Qui non si tira niente, forse ho spolverato le strisce con troppa semola, perchè scappa tutto enon si arrotola niente!"
"Ok, bagniamo un po' le mani.. ah ecco, così va bene.. ah anvedi un po' sta pasta che elastica, si fanno certi fili luuunghi!"
"Eh ho capito, ma io qui mi sto annoiando, è sempre la stessa storia, tira di qui, tira di lì, c'ho otto persone a pranzo, la mia vita finirà qui, in questa cucina?? Aiuto!!"
Insomma alla fine ho comunque stirato mezzo impasto, il resto è ancora lì,che mi guarda arrabbiato e indispettito.
Oh, io c'ho una vita, ti vorrò anche bene pasta mia, ma le nostre strade qui si separano!
Anche perchè il benvenuto al mio ragazzo è stato "E' tutta colpa tua! Tua e di quella trattoria del cavolo!!".

Come dite? volete sapere se c'è stato almeno un piccolo happy ending? Bè, se il fatto che tutti hanno apprezzato la consistenza callosa e il gusto casereccio e tenero si può definire un successo.. Si, ho fatto centro! Grazie Patty!!

Per la ricetta dei Pici, vi rimando direttamente da lei, in quella pagine che ho studiato con tanta devozione.

Per quanto riguarda il condimento, ecco cosa vi servirà (dosi per otto persone):

500 gr di tritato di carne
1 kg di broccoli
1 cipolla bianca
2 bicchieri di vino bianco
olio
sale

Mettete dell'acqua in una pentola e, quando bolle, immergete i broccoli per dieci minuti.
In una padella fate imbiondire la cipolla tagliata sottile con un cucchiaio d'olio, a fuoco basso, mi raccomando. Poi sfumate due cucchiai di vino bianco e versate tutta la carne. 
Quando questa sarà cotta, scolate i broccoli e amalgamateli nella padella. Copritela fino a quando la pasta non sarà pronta per essere condita. 

mercoledì 19 settembre 2012

Una desiderio messicano: Chili con carne


Io, quando ho sonno o fame (per non parlare della combinazione dei due) cambio umore in maniera abbastanza standard, ossia: sonno = ridarella compulsiva senza fine, fame= istericità poco contenibile.
Ma c'è chi sta messo peggio di me. Oh, se c'è.

Chi sogna per ore un piatto, e se non lo ottiene si rabbuia, ma non sa spiegarti perchè, lo scoprirà lui stesso solo dopo. A panza piena. 
Chi risparmia per settimane ed alla vista di un ristorante cinese manda all'aria qualsiasi buon proposito.
Chi fa quadribis a tavola senza avvertire nessun disagio appena alzato, nè pancia troppo piena nè sonnolenza (come la sottoscritta, per dire)
Chi dice si ad un Wurstel alla piastra alle tre del mattino e poco dopo sogna di festeggiare il prossimo esame a suon di sushi (true vomito, ehm story)
Chi fa merendina con burro d'arachidi e burro.


E dopo tutto ciò.. ha anche l'ardire di non ingrassare di un etto.
Stavo per dire che con questa ricetta partecipo ad un contest sull'amicizia.. ma può mai essermi amico un essere che sfida con baldanza l'elementare legge di natura per cui mangiare più del fabbisogno equivale ad ingrassare?

Infatti non è solo un "amico" è molto di più.. è colui  cui affido i miei pensieri e che me li ritorna più leggeri e meno affilati, che sta bene con la mia famiglia e che (udite udite) la difende dai miei stessi attacchi, che mi insegna la pazienza, mi racconta di musiche e poesie, di viaggi da fare, mi incoraggia, mi fa morire dalle risate con la sua imbranataggine, mi segue mentre traffico in cucina con domande, baci e intromissioni varie ( questo NO BUONO, ma che ci volete fffà), mi fa capire che c'è sempre, qualsiasi cosa succeda..
Il mio personalissimo pozzo senza fondo insomma =)

Ho pensato a lungo a quale ricetta lo rappresentasse: c'era l'elegante e leggera freschezza del Sushi, la schietta e goliardica cucina tradizionale e la piccante pastosità del Chili. 
Alla fine credo proprio che quest'ultimo sia un po' come noi:  piccantini si, ma dal sapore morbido, cremoso e speziato, come ogni Chili che si rispetti!

1 spicchio di aglio
150 ml di brodo di manzo
1 pizzico di cannella
250 gr di polpa di manzo
250 gr di polpa di maiale
100 gr di cipolle
un mazzetto di coriandolo
1/4 di cucchiaino di cumino
250 gr di fagioli rossi
5 cucchiai di olio evo
pepe nero macinato a piacere
1 peperoncino fresco piccante
mezzo peperone rosso 
mezzo peperone giallo
200 gr polpa di pomodori
scorza di un lime (facoltativa)
sale q.b.


Tagliate la polpa di manzo e di maiale a cubetti; mondate la cipolla e l’aglio quindi tritateli finemente; lavate il peperone, tagliatelo in due, eliminate i semi e i filamenti interni e tagliatelo a quadretti. Eliminate i semi dal peperoncino e tagliatelo finemente. 
Prendete una padella capiente e mettete olio, cipolla,
aglio, peperoncino e peperoni; fate soffriggere gli ingredienti assieme alla carne per 10 minuti, poi aggiungete la polpa di pomodoro, il coriandolo, il cumino, cannella, pepe nero e sale, quindi lasciate cuocere per circa 25 minuti aggiungendo, qualora serva, il brodo di manzo (in questa fase potete aggiungere, volendo, la scorza grattugiata di 1 lime).
Unite i fagili e fate addensare.

con questa ricetta partecipo al contest di Dolci Gusti 





Per quanto riguarda il regalo che gli farei se potessi (ma lui non ne vuole sapere) non ho dubbi:prenderei questa tracolla, nella speranza che abbandoni la mia borsa mettendo dentro chiavi, portafogli e chi più ne ha più ne metta! =P

 





lunedì 10 settembre 2012

Il sorbetto al pistacchio che più siciliano non si può!


Ok, devo dire che ho preso anche troppe ferie dal mio blogghino, mi mancava proprio! 
Leggo in giro di blog chiusi per voglia di cucinare ai minimi storici: per me il discorso non vale, che cucinerei anche sul cucuzzolo della montagna.. Il problema è che dove passo le vacanze io (nell'amena località di cui vi parlai qui) sconosciamo la banda larga.. siamo.. come dire.. dell'anteguerra  bucolici =)

Comunque eccomi qui con il sorbetto più buono che sia mai riuscita a fare con le mie manine e senza gelatiera (scusate se è poco). E' esattamente uguale a quello delle gelaterie più famose di Catania: un eco di Sicilia dalle note avvolgenti e pastose. Da provare!

Sorbetto al pistacchio (per sei persone) dal Blog Un dejeuner de soleil

- 500 g (50 cl) d'acqua minerale liscia
- 80/100 g di zucchero
- 60/80 g di pasta di pistacchi di Bronte pura 
- 1 cucchaio di sciroppo di glucosio (in farmacia o negozi specializzati)
- 1 cucchiaino di miele di pistacchi oppure neutro (tipo acacia)

Portate a bollore l'acqua con lo zucchero, poi aggiungete il glucosio e il miele. Mescolate fino a completo scioglimento. Lasciate leggermente intiepidire e poi aggiungete la pasta di pistacchio. Passate nel mixer in modo che diventi un liquido omogeneo. Conservare in freezer un'ora e poi passate in gelatiera. Se non l'avete, raffreddate comunque la crema in freezer, per almeno un'ora. Poi passate al mixer ed incorporate un albume montato a neve. 
Edda scrive che se non si ha la crema di pistacchi, la si può preparare frullando ad intervalli pistacchi di ottima qualità con un po' d'olio di pistacchi.

venerdì 29 giugno 2012

Torta de Menjar Blanc


Sto cercando la crema pasticcera perfetta, quella densa, ricca, di un elegante ed intenso colore beige scuro, vellutata e saporita. 
Quella di un laboratorio di pasticceria che sta sotto casa mia, che lavora fino a tarda notte e che riempie la mia casa spalancata per il caldo di profumi meravigliosi: croissants, involtini, iris.. 
E ogni tanto lo ammetto, la tentazione è troppo forte, e allora è bello e goloso chiamare chi si vuole bene e scendere a farsi allungare un cornetto alla crema bianca..
 Analizzandola con l'occhio critico di chi vuole dirle"DIMMI COME SEI FATTA, CAVOLO!" =)

Nella ricerca, "inciampo" in mille torte che mi incuriosiscono, e allora che si fa? Si provano! =)
Questa non contiene la crema che sogno io, ma mi è piaciuto assaggiarla, le mandorle e le fragole hanno dato al ripieno un gusto molto buono, che fa assolutamente da protagonista, dal momento che la pasta ha un sapore neutro, per nulla invadente...
E la ricerca continua! Stay tuned! =)
Buon WE!

Per la crema
1 litro latte
150 gr zucchero
150 gr fecola di patate
1 limone non trattato
2 fiale di estratto di mandorle (mia aggiunta)
fragole a piacere (mia aggiunta)

Per la pasta
500 gr farina (o 250 gr di farina normale e 250 di farina di mandorle)
125 gr burro
1 uovo
4 cucchiai di zucchero

Versate il latte in una casseruola e stemperate la fecola. Unite zucchero, scorza di limone, estratto di mandorle e fate bollire a fiamma moderata, sempre mescolando. Cuocete per 2-3 minuti per addensare e fate raffreddare e unite le fragole.
Per la pasta, setacciate la farina sul tavolo, formate una fontana e versate l'uovo. Aggiungete metà zucchero, burro ammorbidito e mezzo bicchiere di acqua tiepida. Lavorate fino ad ottenere una pasta liscia con cui otterrete due dischi di sfoglia. Ricoprite uno stampo da crostata di 24 cm e versate la crema. coprite con il secondo disco, sigillate i bordi e versate su il rimanente zucchero. 
Infornate a 180° per 25 minuti.



mercoledì 13 giugno 2012

Torta esplosione.. di primavera



Inserisco al volo la torta che ho "partorito" per la Cresima di mia nipote.. 
Eh già, è stato un vero è proprio parto, con annessi dolori ENORMI.. Ok ok, non esageriamo, ma la torta non doveva assolutamente essere questa, doveva essere un Bouquet di Rose... Ma la pasta di zucchero non si decideva a diventare delle romantiche roselline, il cui numero peraltro si aggirava attorno alle quaranta ALMENO... 
Q-u-a-r-a-n-t-a... Forse la pasta di zucchero s'è spaventata...
In realtà credo che il caldo non m'abbia aiutata, fatto sta che sono uscita correndo a braccia al cielo urlando AAAArgggHHHH fino al negozio di articoli per pasticceri più vicino (sotto il solo cocente di mezzogiorno.. è arrivata l'estate, si...) chiamando mia sorella nel frattempo sproloquiando ... ehm.. benedizioni per la piccola.. Altro che la Cresima, di quante gliene ho mandate era già pronta per il matrimonio =P
Che poi, volendo essere precise, lei non c'entra, sono io che mi sono proposta.. non avrei mai dovuto.. 
Vabbè dai, la torta tutto sommato è carina, no? (Sto facendo tutto io, sto parlando sola =) 
E poi Madreh l'hai chiamata "esplosione di primavera", a me pare n'esplosione E BASTA.. ma chi sono io per contraddirla? =P

La torta che sta sotto "l'esplosione" è questa, la pasta di zucchero è questa.. per le roselline.. correte urlando AAArgghhhHH dal vostro negozio di articoli di pasticceria di fiducia =P


lunedì 11 giugno 2012

Pollo in salsa agrodolce



Ah.. La Cina… Non avrei mai pensato che questo Paese avrebbe avuto un posto così importante negli ultimi cinque mesi della mia vita, e invece l’ho odiata.. Avete presente un arto fantasma? Quello che non c’è più ma che senti, che ti procura dolore, a cui pensi anche se lui ormai non c’è più? Ecco, il mio stava in Cina.

E poi l’ho amata. 
Ancora una volta la porta s’è spalancata dalla cucina. Da un ristorante in cui mi sono ritrovata spesso, in cui ho riso, ho riflettuto, ho goduto di ottima compagnia parlando di smoking e di periodi bui al liceo (dicasi anche "adolescenza"), aspettando un piatto caldo e sfrigolante ed illudendomi che tutto il mondo fosse racchiuso lì, nella certezza matematica che avevo ordinato pollo in agrodolce, e che quello avrei avuto, punto. 
Zero sorprese, zero complicazioni, con una minima spesa ti convinci, almeno per un po’, che la vita sia rassicurante e protettiva..
Insomma, niente che un buon analista non possa fare, solo che qui è pressoché gratis. (Concedetemi lo stacco scemo, io stessa a rileggere mi stavo tagliando le vene...!).

Questo pollo non è proprio uguale a quello che mangio di solito (leggi:molto meno fritto.. il fegato ringrazia!), ma è molto buono, mi piace da morire trovare i pezzettini di ananas a dare freschezza alla salsa scura, densa e saporita..
Bon Appetit!

Pollo in salsa agrodolce ( Dal sito GialloZafferano)

800 gr di pollo
olio di semi
2 peperoni rossi
3 fette di ananas
Per la salsa
500 ml passata di pomodoro
100 ml aceto di vino bianco (io 150, sentire l'aceto mi piace tanto...)
100 ml acqua
un grosso pizzico di sale
5 cucchiai salsa di soia
160 gr zucchero
1 cucchiaio raso di farina (io uno e mezzo)

per la pastella

250 gr acqua
150 gr farinaa
1 cucchiaio di lievito di birra disidratato

Mettete su fuoco moderato la passata di pomodoro, l'aceto, l'acqua , il sale, lo zucchero e la salsa di soia. Lasciate dieci minuti, poi aggiungete la farina, setacciandola nel frattempo (non barate se no non vi libererete più dei grumi). Mettete da parte.
Per la pastella, mescolate con una frusta l'acqua, la farina ed il lievito e lasciate riposare almno dieci minuti.
Tagliate il pollo a tocchettini, asciugatelo bene con un canovaccio, passatelo nella pastella e friggetelo in olio di semi.
Ponete il pollo ad asciugare su crta assorbente.
Tagliate a cubetti i peperoni e l'ananas, mettete in padella con due cucchiai di olio d'oliva e fate cuocere a fuoco dolce (scegliete voi il tempo, in dipendenza di quanto volete croccanti i peperoni).
Quando questi saranno pronti, nella stessa padella aggiungete il pollo e la salsa e spadellate per pochi minuti.
Servite il piatto ben caldo.

Con questa ricetta partecipo al contest "Un insolito compleanno" de "La cucina di Ely"


e al contest Antiaderente vs Ceramica di Araba!



martedì 22 maggio 2012

Pane siciliano all'olio d'oliva a prova di imbranataggine





Una volta (l'altro ieri) è mancata la luce, ho acceso una candela e.. ed è vero, l'ho messa attaccata al televisore, col rischio di far prendere a fuoco i fili.

Non nascondo che quando ero piccola ho buttato dal primo piano un secchiello pieno d'acqua a mia cugina.. non pensavo che nel volo si sarebbe ribaltato e le avrebbe fatto la doccia, va bene??

Ok, ai tempi in cui la cucina era un luogo sconosciuto, ho preparato una pasta d'emergenza per i miei due nipoti che piangevano di fame e l'ho condita con l'estratto di pomodoro ( pensavo facessero i capricci quando hanno fatto una faccia orribile, ed ho pure detto loro " Si vede che poi tanta fame non avete!".. Maria Antonietta e le sue brioches sarebbero sembrate più savie a confronto..)

E' vero, al liceo una volta m'è partita la radio del cellulare e non avevo la minima idea di come spegnerla.

Ammetto che l'anno scorso, atterrata a Roma, ho avuto il tempo di prendere il treno, chiedere a tutto il vagone dove e quando sarebbe stata la mia fermata, salvo poi addormentarmi come una scema sulla valigia che avevo addosso (i passeggeri hanno, come dire, sposato la mia causa visto che m'hanno svegliato in blocco quando dovevo scendere.. teneri..)

Ma non ero ancora uscita con scarpe di colore diverso, fino a due settimane fà.
Una si aspetta che in discoteca tu sia, a tua scelta, di due tipi di figaggine: quella tirata a lucido ed elegante e quella finto-semplice della serie "sono talmente figah che posso permettermi top e jeans e spiccare comunque..".
Io ho cercato di abbracciare entrambe le correnti di pensiero, arrivando con le scarpe col tacco e cambiandole nel corso della serata con delle semplici ballerine, quando proprio non ne potevo più.
Peccato che nella premura io abbia acchiappato una scarpa beige ed una rosa.. è necessario dirvi che ogni volta che le luci diventavano quasi normali, incrociavo le gambe e mettevo un piede sopra l'altro come se avessi dovuto fare i miei bisogni nel mezzo della pista?
Nella sfiga, ringrazio ancora di aver preso una destra e una sinistra...mi accontento di poco... =)


Sapevate che ci sono tre metodi per la lavorazione del pane? Il metodo diretto (la lavorazione degli ingredienti in un'unica fase), il metodo semidiretto (con il lievito madre) e quello indiretto ( con la biga).
A me intrigava quest'ultimo, ed ecco che ho preparato proprio la biga.
Che cos'è? Un impasto inacidito che viene preparato con largo anticipo, da inglobare agli altri e che ha reso  il mio pane più profumato, saporito ed alveolato ( quindi digeribile)...insomma, anche se siete imbranate come dimostro su (e non credo) riuscirete benissimo comunque =P
Fare il pane è stato... commovente. Non trovo altro termine, perchè tu stai lì, accarezzi l'impasto, convinci gli ingredienti a stare insieme, aspetti, quando cresce e ti chiama tu rispondi dandogli la forma che vuoi, e poi in forno ti racconta di forni caldi e profumati, di tempi lontani.. di famiglia.
Ed io l'ho fatto proprio per questo, per una famiglia che in questa settimana ha avuto un pò d'acciacchi e che io ho coccolato così..

La Biga ( Dalla rivista "Alice" numero 5)
farina per pane
1% di lievito di birra (es: 1 kg di farina e 10 di lievito)
45-50% di acqua molto fredda

Lavorate gli ingredienti e non vi preoccupate dei grumi, è così che deve essere. Mettetelo a lievitare dentro una ciotola unta d'olio e coprite con la pellicola trasparente. La temperatura ottimale è 18-20°, quindi se fa più freddo lasciate di più, se no di meno)
fate lievitare dalle 18 alle 24 ore.

Pane siciliano all'olio d'oliva (Da "Alice" numero 5)

1 kg di semola rimacinata di grano duro
400 gr di biga
800 gr acqua
30 gr lievito di birra
50 gr di olio evo
30 gr sale
semi di sesamo (omessi)

Impastate tutti gli ingredienti tranne il sale e l'olio, che metterete a metà lavorazione. Fate lievitare per 40 minuti, poi spezzate l'impasto e modellatelo come volete.
Cospargete le forme con i semi di sesamo e fate lievitare per altri 60 minuti.
Fate cuocere per 220° C per 40 minuti, possibilmente ponendo nel forno anche una bacinella colma d'acqua, perchè il pane cuocia con vapore.

lunedì 14 maggio 2012

Torta Savoia con crema e fragole, ed una lista...




In questo gioioso, brillante, festoso Lunedì di pioggia, vi saluto e vi chiedo.. vi siete svegliati bene oggi??

Io dovevo uscire di casa, mentre avrei preferito mille volte stare sotto le coperte e farmi un baffo di lunatici temporali a MAGGIO.. da questa forzatura atomica a cui mi sono sottoposta, è uscita fuori una lista (anche piccolina, datemene atto) di cose che non sopporto, ed ora le lancio nell'etere onde evitare di lanciare altro (non sono metereopatica, nuooo) =P

Cose che non sopporto,  che richiedono molta pazienza da parte mia


Certo sito  “Text Enhance”  che si impossessa delle parole dei blog e le trasforma in link.. se per sbaglio ci vai è la fine, ti tirano dietro IPad come se non ci fosse un domani

Coloro che, alla guida, corrono come se stessero scappando dalle urla di Vanna Marchi.

Quando, le suddette persone, ti rispondono: tranquilla, questa strada l’ho fatta mille volte.
Si, ma i pedoni sono random, amico

Quando in piscina il costume e la cuffia ti mortificano, eliminando ogni forma umana e facendoti somigliare a qualcosa di piccolo e con la coda che in un food blog non è bene si pronunci

Fare la dieta e batonzare sempre più.. I kg mi si sono attaccati ai fianchi peggio di mia madre quando sono partita in Inghilterra

Vedere in giro  ragazzi di due tipi e nulla più: brutti, ma che se la tirano come se ce l’avessero placcata oro (la faccia, cosa avete capito??); carini, ma che se la tirano come se ce l’avessero solo loro (stavolta avete capito bene). In definitiva, se la tirano tutti. Dupalle

I neonati che piangono senza darti esplicite indicazioni su cosa è andato storto nella loro vita in quel cavolo di momento

La panna montata che diventa burro il giorno stesso del compleanno di qualcuno (true story)

Madreh che per sbaglio mette il sale anche nel contenitore dello zucchero. Risultato: due barattoli di sale e una famiglia a rotoli per torte e caraffe di caffè buttati.

Il due giugno, quando in genere  si fa violenza psicologica proponendo cose come “Andiamo al mare”, con conseguente mostra di carne non abbronzata, nel mio caso all’impietoso sole di Sicilia


E a voi, cosa richiede più pazienza del solito? =)


Passando alla torta di oggi, è stato questo il modo in cui ho festeggiato Madreh ieri (a proposito, auguri alle mamme che sono state, che sono e che saranno!).
Era da UN MESE che mi coccolavo questa ricetta, la guardavo, accarezzavo le pagine manco fosse un amore perduto, me la ridevo sotto i baffi e mi crogiolavo nell'idea che sarebbe stata buonissima. Sbagliavo.
E' stata anche meglio.
Per il pan di spagna si usa la meringa all'italiana, che consiste nel montare gli albumi in una scodella posta a bagnomaria. Risultato: un pan di spagna al contempo leggero e compatto.. sembrava quello della pasticceria!



Ricetta dimezzata ( ho fatto mezza dose per una tortiera di 20 cm) della Torta Savoia con crema e fragole (Dalla rivista Cucina Moderna)

60 gr farina
30 gr maizena (io ho usato 90 gr di farina)
4 uova
125 zucchero
scorza grattuggiata di un limone
un pizzico di estratto di vaniglia (mia aggiunta, sono fissata..)

Montate i tuorli con metà della dose di zucchero indicata, finchè il composto non diventa spumoso. Aggiungete tutti gli altri ingredienti eccetto gli albumi e il restante zucchero.
Montate questi con lo zucchero e un pizzico di sale in una bacinella posta a bagnomaria. Uniteli al composto.
Infornate a 180° per 25 minuti.
Fate poi raffreddare e farcite con questa crema

500 gr latte
4,5 cucchiai pieni di amido
2 tuorli
100 zucchero
estratto di vaniglia 
scorza grattugiata di un limone

Mettete l'amido nella pentola con lo zucchero, i tuorli, la scorza e la vaniglia. Con una frusta mettete gradatamente il latte e mescolate energicamente. Solo a quel punto accendete il gas e mescolate fino a che non addensa.

Mettete un pò di crema anche sopra la torta e sui bordi: le fragole ed il pistacchio aderiranno meglio!



Con questa ricetta partecipo al contest "Fragole a colazione" di Cucina libri & Gatti


domenica 8 aprile 2012

Di guai informatici, primi baci e auguri!





Venerdì ho scoperto di non poter scrivere più post sul mio blog. Dopo un momento di sana e giustificatissima crisi isterica, ho fatto, nell'ordine:
-cercare su Google qualsiasi cosa in merito
-non avendo trovato niente di esaustivo, ho creato un altro blog, uguale, persuasa che avrei copiato tutti i post di nuovo
-dopo aver creato il blog, ho scoperto che neanche con questo riuscivo a scrivere post
-dopo aver tirato giù tutti i santi dal calendario, ho creato un'altra mail e poi un altro blog nella speranza che fosse un problema legato a quell'indirizzo, a quella mail, e in definitiva alla mia persona
-dopo aver constatato che neanche questo blog andava, ho chiamato una mia amica, le ho dato la password soffrendo come un cane per questo attacco inaspettato ed autoinflitto alla mia privacy ed ho scoperto che da lei potevo scrivere!!

Da questa esperienza ho imparato che: ho ancora il mio amato blogghino, prendo le cose molto sul personale( se no non si spiegherebbe perchè ho cambiato mail/identità mille volte scappando da blogger come in "Prova a prendermi") e sono molto gelosa della mia privacy (anche se non credevo così tanto).
Detto ciò, oggi ho trovato la soluzione, scaricando un altro browser.. pfiù!

Vi propongo quindi al volo questi pensierini che dovevano essere un'idea per piccoli pensierini pasquali, ma vanno benissimo in qualsiasi occasione: il sapore è quello identico dei baci che tutti conosciamo, ma essendo questi proprio bruttini da vedere, ho pensato di glassarli e di mettere su ognuno un cuoricino! Così mi pare siano già più carini e teneri, li chiamerei "primi baci" perchè, come loro, sembrano un pò raffazzonati e maldestri, ma sono comunque una dolcissima sorpresa ;) 

Buona Pasqua a tutti!






Ricetta dei Simil-baci (dal libro "I menù di benedetta" di Benedetta Parodi.. non mi dite niente, LO SO che ne pensate, ma chiudete un occhio ok?=P )


150 gr cioccolato fondente
1 cucchiaio di zucchero a velo
70 gr di nocciole


Per la copertura
cioccolato fondente
latte
(qui sono andata a occhio, comunque dovete sciogliere il cioccolato con il latte a bagnomaria fino a raggiungere una consistenza fluida ma ancora densa, NON liquida, mi raccomando!)


Tritate le nocciole, sciogliete il cioccolato a bagnomaria con lo zucchero a velo. Unite le nocciole e togliete dal fuoco. Aiutatevi con due cucchiaini per prelevare piccole quantità di composto e metteteli su carta da forno. Lasciate in frigo per mezz'ora. Poneteli su una griglia, cospargeteli di copertura al cioccolato e rimettete in frigo per un'altra oretta.


E partecipo anche con questa ricetta al contest di Nuvole di Farina, ormai ho l'abbonamento! =)



sabato 31 marzo 2012

Crostatine anarchiche con curd ai frutti di bosco



 
E poi è bello passare una serata con una cugina pazza e simpaticissima, ballare, mangiare schifezze, staccare la linguetta delle lattine al ritmo dell'alfabeto per trovare l'iniziale del ragazzo che ti pensa, camminare a piedi scalzi per scappare a tacchi assassini, scattare foto sceme, andare in bagno sempre e rigorosamente in coppia e fare un pigiama party parlando di ragazzi che ci piacciono, di quelli che invece sono viscidissimi e dei nostri sogni, fino alle cinque e mezza del mattino, come due sceme =)
Per quanto riguarda il titolo del post, vi dico già che è lo stesso curd che sto mangiando a cucchiaiate ora, perchè me n'è avanzato e lo sapete che io odio gli sprechi, ergo mi sacrifico! =P
Vabbè, a parte le mie battute meravigliose (non oserete contraddirmi in merito..) io questo curd ve lo consiglio davvero tanto tanto, con quella sua vellutata cremosità, quel suo retrogusto acidulo e capriccioso che solo i frutti di bosco sanno dare e la rassicurante sicurezza che quei semini birichini verranno di certo a rompervi le scatole quando pensavate di averla fatta franca =)
In più è viola, che col rosa sta benissimo, non voglio nient'altro dalla vita =)
Se vi consiglio senza riserve il curd, devo farvi qualche precisazione per la base. L'ho chiamata "anarchica" perchè quella simil-frolla che vedete contiene della ricotta nell'impasto, al posto del burro. Ecco allora che chiamarla "frolla" risulta improprio perchè è decisamente un composto più morbido e chiaro e, benchè io continui a preferire la frolla classica, burrosa e croccante, questa è una versione interessante se si cercano le caratteristiche sopracitate.
Insomma, se volete sperimentare, la ricetta è qui ;)

Ricetta del curd ai frutti di bosco ( dal blog "Cavoletto di Bruxelles")
125 gr di zucchero
125 gr burro
mezzo limone
300 gr di lamponi (io ho messo frutti di bosco misti)
2 uova
2 tuorli
1 cucchiaio raso di farina (mia aggiunta personale perchè lo amo più denso)

Fondete lo zucchero con il burro e il succo del limone. Togliete dal fuoco e aggiungete i frutti di bosco. Dopo di che mettete il tutto in un frullatore e frullate bene. Io ho lasciato i semini, se voi non ne volete sapere, setacciate i frutti di bosco prima di aggiungerli al composto. Rimettete il tutto sul fuoco e aggiungete le uova, i tuorli e la farina e mescolate con una frusta vigorosamente, fino a quando il composto non si sarà addensato.

Ricetta della simil-frolla ( tratto dal blog "A Little Place to Rest")
300 gr di farina
150 gr di ricotta di mucca
150 gr di zucchero semolato
3 tuorli
1/2 bustina di lievito in polvere
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di 1 limone

Unite tutti gli ingredienti in una ciotola e fate riposare in frigo per 30 minuti.


Scusate l'invasione di fotoma ma mi piacciono tanto =) Serena le taccerà di essere troppo girlish ed io riderò di nuovo =P

Con questa ricetta partecipo al Contest "La cuoca dentro"





e ovviamente di nuovo a quello di "Nuvole di farina".. crepi l'avarizia! =P



sabato 17 marzo 2012

Resta di stucco, è un Muffin-trucco!




Cosa nasce quando unisci un pò di fantasia, la voglia di divertirti e quella di sperimentare?
Dei muffin al cioccolato (e barbabietola) civettuoli, alcuni romantici, altri con scritte che sono una dichiarazione d'amore ai dolci ed altri con la pretesa di elevare la tua città alla grande metropoli protagonista del noto telefilm americano ( la mia città è CT, da cui il gioco di parole con "city", che è diventata "CiTi" mentre "sex" è stato sostituito con "slim", che sta arrivando l'estate =P).
Frullare la barbabietola per sostituire il burro ed altri grassi non è mia, ma del programma "cook yourself thin" che ha questa filosofia di base di sostituire i grassi con frullati di frutta o verdure che garantiscono la medesima morbidezza ai dolci tagliando le calorie.. ingegnoso no?
Vi assicuro che la barbabietola non si sente per niente, come è successo anche in Inghilterra, dove ho riproposto la stessa ricetta senza dire niente all'inizio, perchè la suggestione può essere fatale =)

Ricetta dei muffin al ciccolato e barbabietola (è in cup e cucchiai perchè Sere mi ha detto che all'Ikea si trovano tranquillamente, ed in effetti è così)


1 1/2 cup di farina autolievitante
1/4 cup mandorle  tritate finemente
5 cucchiai di cacao in polvere
1 cucchiaino di bicarbonato
1/4 cucchiaino di sale
120 gr di barbabietole, pelate e frullate
113 gr di latte (la ricetta prevede latticello ma io non ce l’avevo)
2 cucchiai di caffè forte (opzionale)
3 uova grandi
3/4 cup zucchero


Preriscaldate il forno a 180°.
In una ciotola unite ovvero farina, cacao, sale, mandorle e bicarbonato e mettere da parte.
Sbattete le uova con lo zucchero fino a che non siano più chiare e gonfie, aggiungete poi le barbabietole. unite il composto agli ingredienti "asciutti" e poi continuate versando il caffè ed il latte.
Mettete in una teglia grande o da muffin e infornate per circa 20 minuti o comunque fino a quando lo stecchino non uscirà pulito se inserito nell'impasto. 
Per la pasta di zucchero, vi rimando a quella usata per la torta con il cagnolino.

Con questa ricetta tra l'altro partecipo al contest "Fashion Food Contest" dove si richiede di inventare qualcosa di fashion, ed io ho subito pensato a questi muffini alla moda e leggeri, per rimanere fashionissime =)



Partecipo anche al Contest di Nuvole di Farina come dolce da mordere molto divertente per delle feste, come quelle che ha Stefania!



Buon weekend!!!!

giovedì 15 marzo 2012

Riso venere al cumino su crema di gamberi






Dal momento che ieri mia nipote ha fatto cadere, seppur per sbaglio, un quadro sulla mia nobile e delicata testolina, ho deciso di radiarla a vita, voi che ne pensate?
E dire che quando è nata, per amor suo ho fatto una delle brutte figure più eclatanti della mia vita.. lo so che a questo punto vi ho incuriosite...
Ebbene, la piccola ebbe il cattivissimo gusto di annunciarsi alle quattro del mattino, cosa che avrebbe già dovuto aprirci gli occhi e metterci in guardia sulle sue manie di protagonismo =)
Ecco, a quella perfida ora del giorno (o della notte?) ci fiondammo in ospedale (con relativa scena tipica di mia madre che vuole entrare in sala parto, l'infermiera che glielo vieta perchè c'è già mio cognato, lei che le risponde indignata "ma io sono la madre!" per sentirsi rispondere "ma quello è il marito!!!!").
Quando nacque io cominciai a seguirla in tutte le operazioni di bagnetto-e-controlli-vari, terrorizzata dalla possibilità che me la scambiassero (il dolore alla testa mi ricorda che forse non sarebbe stato poi un male..) o me la impaurissero ( si diventa particolarmente scemi, fidatevi.).
Ad un certo punto un'infermiera mi chiede "il borsone?" (per vestire la neonata).
Io capisco "la pressione??".
Da lì a pensare "lo sapevo, è in pericolo, cosa faccio, oh mamma muoio" il passo è stato brevissimo, dunque con quell'aggressività che solo la paura riesce a dare le urlo "ECCCHE LO DEVO SAPERE IO???".
Lei, che probabilmente aveva visto e sentito donne in procinto di partorire meno inclini ai convenevoli di me, non si è certo persa d'animo ed a sua volta mi urla "ECCCHE LO DEVO SAPERE IO??".
Dopo di che, consapevoli del nostro status di donne mature e civili, ci siamo guardate in cagnesco, pronte a strapparci i capelli, fino a che il ginecologo non si è interposto tra noi e mi ha chiesto, con il tatto e la delicatezza che si riservano ai pazzi criminali "lei davvero non sa dov'è il borsone?".
Io lì capisco la figura che ho appena fatto, raccatto il sorriso più dolce che possiedo e mormoro "aaah, il borsone.. glielo porto subito"....
Che figuuura..

Riso venere al cumino su crema di gamberi (tratto dal sito ludotana.wordpress.com) per tre persone

per la crema

300 gr di gamberi sgusciati
200 gr acqua
2 cucchiai d'olio
10 pomodorini
1 patata piccolissima

per il riso

200 gr di riso
1 cucchiaino di cumino
50 gr di burro

Mettete i gamberi, l'acqua, l'olio, i pomodori tagliati a pezzetti, la patata tagliata a fettine sottili in una pentola e lasciate cuocere fino a quando le patate non saranno tenere. Chiudete la pentola per evitare che il brodino creatosi evapori.
Appena il tutto si è cotto, prelevate il sughetto che avrete ottenuto, mentre frullerete il contenuto della pentola.
Al brodino aggiungete un altro pò d'acqua, fate bollire, a quel punto versate il riso e cuocete per circa mezz'ora .
Passate in padella con il burro ed il cumino ed aiutatevi con un coppapasta oliato all'interno per porzionare.



Questa ricetta partecipa al contest Rice Blogger 2012



martedì 13 marzo 2012

Di buonissimi macarons, pessime foto e premi!



I macarons fino all’anno scorso io non li conoscevo e, devo essere sincera, anche la prima volta che li ho visti non mi hanno spinta a quella volontà imperiosa-maniaco-compulsiva che mi prende con certe preparazioni e che mi fa urlare “domani la faccio, cascasse il mondo!”.
Però ho questa pseudo tradizione, solo da me conosciuta, per cui per ogni compleanno devo fare un dolce particolare, e diverso ogni volta. E quando dico così intendo proprio che io sono come Paganini.. non mi ripeto mai! =) Ok, non facciamo paragoni totalmente immeritati.. la verità è che mi stufo a fare due volte la stessa cosa, passo avanti, o la va o la spacca, non faccio mille esperimenti, per me il passato è passato =)
Ebbene, con questi macarons mi è andata davvero benissimo al primo colpo, perché hanno stupito tutti in famiglia: persino mio cognato, un omone silenzioso e timido, ha esclamato “ma questi sono pezzi di paradiso!” dopo il primo morso! Ssò soddisfazioni!
Ed in effetti sono creazioni tanto belle quanto effimere, nel senso che in bocca si sciolgono in un attimo, lasciandoti con un “ma sogno o son desto?”. Io poi li ho farciti in parte con crema alle mandorle ed in parte con il suo lemon curd, quindi immaginate un pò che spettacolo!
Ecco, se proprio devo trovare un difetto, quello sta nella preparazione, che richiede mille attenzioni, dagli albumi vecchi di qualche giorno ai tempi di attesa, dalle cotture alla pazienza di farcirli ad uno ad uno.. insomma regalateveli almeno una volta nella vita, ma poi trovate un buon pasticcere che faccia “il lavoro sporco” per voi =P (ed io sarei una food blogger?? mah..)

Li ho fatti l’anno passato e mi scuso per le foto, erano tempi non sospetti, in cui scrivere in un blog tutto mio mi sembrava troppo grande per me. Mi rammarico perché le foto sarebbero venute un ammmmore!! 

Ad ogni modo, questa ricetta non viene “popio-popio” per caso, dal momento che ho letto che lei si è disperata un po’, perché i suoi non avevano la coroncina.. ecco, se posso aiutare ben venga, ed ecco qui una ricetta che se è riuscita a me, allora riuscirà a chiunque, ovvero quella del suo blog!

Ricetta per i macarons (tratta dal blog "arabafelice in cucina") senza nessuna modifica da parte mia, per carità =)

50 g di albumi vecchi di qualche giorno
13 g di zucchero semolato
2 gocce di succo di limone
112 g di zucchero a velo
62 g di farina di mandorle
poco colorante in polvere o pasta, facoltativo
Separate gli albumi dai tuorli. Una settimana prima di quando si vogliono usare, tenendoli in frigo in un recipiente di vetro coperto con pellicola.
Il giorno fatale predestinato, usciteli  un'ora prima.
Mettete nel mixer lo zucchero a velo e la farina di mandorle e mettete da parte. Unite il succo di limone e montate gli alla massima velocità. Man mano che montano, aggiungete lo zucchero. Lo sapete cosa avete fatto no? Esattamente, una bella meringa! A questo punto unite in una volta la farina di mandorle miscelata con lo zucchero a velo, e l'eventuale colorante, e girate energicamente dal basso verso l'alto per amalgamare. Appena il composto cadrà "a nastro" dalla spatola, fermatevi, pena la trasformazione del composto in un liquidume inservibile! Mettete il composto in una sac –a- poche e formate i macarons su una teglia coperta con carta forno (che avrete ben fermato sulla teglia spalmando un po’ d’olio sotto per esempio, o qualsiasi altro metodo voi usiate, altrimenti le forme tonde non verrano mai, sono delicati ‘sti macarons!)
Nel fare la forma, ricordate che si si allargano un po'.
Pierre Hermè a questo punto suggerisce (anzi ordina) di sbattere quindi con molta delicatezza la teglia sul piano di lavoro, coperto con un panno da cucina 8la adoro quando da queste spiegazioni!=) perché solo così  saranno totalmente  lisci.
Fate riposare la teglia per un’ora.



Preriscaldate il forno a 150 gradi. Infornate  una teglia alla volta.
Dopo 5 minuti, aprite un po' il forno per far uscire il vapor.
Richiudere e continuare la cottura altri 7-8 minuti circa.
Ovvio anche qui che per la cottura dovete conoscere il vostro forno, ad ogni modo saranno pronti quando avranno il loro classico collarino:



I macarons appena usciti dal forno non devono continuare la loro cottura, quindi fate  scivolare subito via la carta forno dalla teglia, poi non siate impazienti, aspettate che siano perfettamente freddi per staccarli.
Da freddi potete procedere alla farcitura.
Dopo averli farciti devono riposare in frigo per 24 ore, così avrete la consistenza di cui parlavo all’inizio!

* Riflessioni zuccherose *
Non mi stanco mai di ripeterlo, hanno una consistenza particolarissima, che esplode in bocca sprigionando il sapore della farcia, senza mai coprirlo.. ecco perchè serve una farcitura di qualità, mi raccomando! Fateli, davvero, prendetela come una dolcissima sfida che tanto, lo so, vincerete voi ;)))
E pooi.. vorrei ringraziare Noake di “Pranzo alle otto” per il premio cake Blog di qualità che mi ha assegnato!


A me ha divertito riceverlo, per varie ragioni.
In primis, un premio (grande o piccolo, virtuale o reale, prestigioso o meno) da sempre un minimo di soddisfazione, in questo caso perchè Noake ha un blog bellissimo, e che mi abbia preso in considerazione mi fa piacere.
Inoltre capisco adesso che il fatto di girarlo ad altri blog è un modo per far conoscere mittente e nuovi destinatari e per quanto oggettivamente impegnativo mi par di capire faccia parte del gioco. Non lo so, c'è ingenuità in questo? Fatemi sapere!
Ad ogni modo, credo abbia gran senso ciò che ha scritto una volta lei (non cito testualmente, mi scusi?) “se porto dei biscotti a casa di un’amica, non pretendo che poi lei ne sforni altri per altre amiche, che senso ha?”, dunque non me lo sogno neanche di imporre condizioni per sta cosa, a me fa piacere già solo così, perchè questi blog mi hanno davvero aiutato nel mondo della cucina ed è un modo per ringraziarli!

Ecco i vincitori:

Cucchiaio di stelle
Fragola e limone
Omindipanpepato
Ti cucino così
Trattoria da Martina
Pane burro e marmellata
Chi ha rubato le crostate
Arabafelice in cucina
Anemone's corner
Menta e liquirizia


Per rispetto di chi mi ha girato il premio e di chi l' ha creato, dico che comunque le regole sarebbero queste:
Ringraziare e linkare chi ti ha assegnato il premio
Copincollare il logo del premio
Elencare 10 blog per cake blog di qualità
Informare i vincitori con un commento nei loro blog


- English Version-


I didn’t know macarons and, to be honest, even the first time I saw them I was not pushed to the imperious will that I have with certain preparations and that makes me scream "tomorrow I’ll do it,  I’m sure "
But I have this pseudo tradition, only known by me, so for every birthday I have to make a special dessert and different every time. When I say this I mean that I am as Paganini .. I never repeat! =) Ok, I stop saying undeserved things ..
the truth is that I get bored doing the same thing twice, I don’t do one thousand experiments, for me the past is gone =)
Well, with these macarons I went really well the very first time, because they have surprised everyone in the family, even my brother in law, a big, quiet and shy man, who exclaimed, " these are pieces of paradise!" after the first bite!
What a satisfaction!
And in fact they are both beautiful and ephemeral, meaning they dissolve in the mouth in an instant, leaving you with a "but I am dreaming or awake?".

Moreover I decided to stuff them with almond cream and her lemon curd, so you can imagine a little what a show! Well if I have to find fault, this is in the training, which requires full attention, from the few days old whites at the time of waiting, by cooking the patience to stuff them one by one .. Basically, indulge  at least once inyour life, but then find a good pastry chef that makes the "dirty work" for you = P (and I'd be a food blogger?? No way..)

I made them last year and I apologize for the photos, it was a time in which I couldn’t imagine my own blog.

Anyway, this recipe is not exactly by chance, since I read that she was a bit desperate, because hers did not have the little crown .. here, if I can help I try to do it, and here's a recipe with which everyone will succeed, the one of her blog!

Recipe for macarons (taken from the blog "arabafelice in cucina")

50 g of few days old egg whites
13 g of granulated sugar
2 drops of lemon juice
112 g of icing sugar
62 g of almond flour
little dye in powder or paste, optional


Separate egg whites from yolks. One week before to when you want to use, keeping them in the fridge in a glass bowl covered with plastic wrap.
The fateful day predestined, put them out of the fridge one hour before.
Put the icing sugar in a blender and almond flour and set aside.
Add the lemon juice and whip him at full speed. As  mounting, add sugar. You know what you did, don’t you? Exactly, a good meringue! At this point, add the almond flour mixed with icing sugar, and any dye, and turn vigorously upwards to mix. Soon as the mixture will fall "tape" from the spatula, stop, otherwise the transformation of the compound in an unusable liquid thing!
Put the mixture into a sac-a-poche and form the macarons on a baking sheet covered with baking paper (you have to stop it well on the baking tray spreading a little'oil below for example, or any other method you use, otherwise the round shapes will never come).
In shaping them, remember that they widen a bit.
Pierre Herme at this point suggests (actually commands) to slam ery gently the pan on the surface, covered with a kitchen towel 8I love her when she gives these explanations =) because only like this they will be totally smooth. Let the pan sit for an hour.
Preheat the oven to 150 degrees. Bake a pan at a time.
After 5 minutes, open a little 'the oven to release the vapor.
Close and cook another 7-8 minutes.
You need to know your oven, however they are ready when they have their classic collar.
Macarons out of the oven should not continue their cooking, so slide the bakingt paper away immediately from the pan, then do not be impatient, wait until they are completely cold to put  them away.
Once cold can stuff them.
After they have been filled, put in the fridge for 24 hours , so you get the consistency I mentioned at the beginning!


* More Sugar Than Sense Reflections*
I’m never tired of repeating it, they have a very peculiar texture, which explodes in the mouth releasing the flavor of the filling, never covering it .. that’s why you need a good stuffing, please! Take them as a sweet challenge that I know, you’ll win;)))

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