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giovedì 28 marzo 2013

Fideuà con finocchietto riccio, alici, pinoli ed uvetta


Quando ho letto la ricetta dell'MTChallenge di marzo, la prima cosa che mi ha sorpreso è stato la tostatura della pasta.. Dovevo assolutamente provarla!
Poi era da un po' che mi stuzzicava l'idea di preparare un bel piatto di pasta con finocchietto riccio e alici sott'olio, tipico della Sicilia, con quella sua fragranza birichina e pungente e quella consistenza che si scioglie in bocca!
Però m'ero preoccupata: lì ci vanno pinoli e uvetta passa, potrò ancora farlo??
Ecccome no! Studiate tutte le regole, si passa in cucina!!
Non vi dico il profumo che emanava la pasta nella paellera (fatemi divertire ad usare sto termine, una volta che l'ho imparato..! Non sapevo si chiamasse così, quante cose si imparano con l'MT!
L'unica perplessità era data dalla salsa: non stava male, anzi smorzava un po' il sapore importante degli altri ingredieti, dando una tregua al palato.. Non male come idea!
Ecco qui la ricetta
Ingredienti per due persone:
200 gr di spaghetti spezzati
finocchietto riccio a piacere
200 gr di alici sott'olio
2 cipolle
uvetta passa e pinoli a piacere
qualche pomodorino
per la salsa
Un uovo intero
olio di semi qb
sale
Per il brodo: mettere in una pentola con 500 ml d'acqua fredda il finocchietto, le cipolle, qualche alicetta sott'olio , regolare di sale e fare bollire per trenta minuti.Mettere da parte.Mettere in una padella un filo d'olio e gli spaghetti, fino a farli diventare marroncini ma non bruciati. Mettere da parte e, nella stessa padella, trasferire il finocchietto scolato del brodo, abbondante olio, l'uvetta, i pinoli, i pomodorini tagliati a piccoli dadini, le alici e aggiustare di sale. Quando i sapori si saranno amalgamati, unire il brodo, farlo bollire ed aggiungere la pasta tostata.Cuocere secondo i tempi di cottura della pasta.Per la salsa: mettere nel robot l'uovo, il sale e versare a filo l'olio di semi fino ad addensarla.Aggiustare di sale.


lunedì 21 gennaio 2013

I Pici per l'MTChallenge!



Non avevo mai fatto la pasta a mano.. e ora so perchè..
Quando ho letto la nuova sfida dell'MTChallenge ho pensato "non ja posso fare". 
Poi la semplice osservazione della foto è diventata curiosità, la curiosità è diventata ossessione, l'ossessione vera e propria cupidigia! In più  da un bel po' di tempo stavo covando un senso di rivalsa,rancore, invidia e gelosia nei confronti di una trattoria dove tutto, rigorosamente fatto in casa, era talmente buono e ben fatto che il mio ragazzo aveva l'espressione stabile in modalità "estasi". In quel tavolo sentivo la canzone "e io tra di voi", dove il "voi" erano lui e la pasta! Grrr!
Allora ho detto "Ok, basta, devo fare anche io la pasta in casa".
Quindi mi sono messa lì, brava brava a studiare i Pici della Patty, sapevo tutto a memoria, mi sentivo carica,preparata, invincibile! 
Da quel momento in poi è cominciato il mio stream of consciousness, che manco Virgian Woolf:
"La ricetta però è per quattro persone, noi siamo sei, e mangiamo per otto, ce la farò a gestire un impasto raddoppiato?"
"Brava forchettina, mescola mescola, rimandiamo il momento in cui dovrò mettere.. le mani in pasta"
"Ok, io vado eh? Allooora, impasto di qui, amalgamo di lì.. oddio, ma è tutto troppo umido, si appiccica, non mi molla, aiutooo!"
"Niente panico, aggiungo un po' di semola, che sarà mai, Patty dice che alla pasta devi volere bene, non arrabbiarti, no?  Ok, prendiamo la sem.. dov'è la semola?? Mammaaaa! perchè fai ordine ADESSO, perchè??"
"Ok, semola presa.. ma guarda un po', la pasta diventa morbida e malleabile.. ma che bella sensazione.. la pasta avrà capito che le voglio un po' bene?"
"Mmh.. ma devo impastare solo per dieci minuti?? Ma io mi sto rilassando tanto, non vorrei più smettere!!"
Insomma avete capito, la fase dell'impasto nnnn'è stata male.. Al momento di tirare la pasta, però, nuove paturnie in vista:
"Qui non si tira niente, forse ho spolverato le strisce con troppa semola, perchè scappa tutto enon si arrotola niente!"
"Ok, bagniamo un po' le mani.. ah ecco, così va bene.. ah anvedi un po' sta pasta che elastica, si fanno certi fili luuunghi!"
"Eh ho capito, ma io qui mi sto annoiando, è sempre la stessa storia, tira di qui, tira di lì, c'ho otto persone a pranzo, la mia vita finirà qui, in questa cucina?? Aiuto!!"
Insomma alla fine ho comunque stirato mezzo impasto, il resto è ancora lì,che mi guarda arrabbiato e indispettito.
Oh, io c'ho una vita, ti vorrò anche bene pasta mia, ma le nostre strade qui si separano!
Anche perchè il benvenuto al mio ragazzo è stato "E' tutta colpa tua! Tua e di quella trattoria del cavolo!!".

Come dite? volete sapere se c'è stato almeno un piccolo happy ending? Bè, se il fatto che tutti hanno apprezzato la consistenza callosa e il gusto casereccio e tenero si può definire un successo.. Si, ho fatto centro! Grazie Patty!!

Per la ricetta dei Pici, vi rimando direttamente da lei, in quella pagine che ho studiato con tanta devozione.

Per quanto riguarda il condimento, ecco cosa vi servirà (dosi per otto persone):

500 gr di tritato di carne
1 kg di broccoli
1 cipolla bianca
2 bicchieri di vino bianco
olio
sale

Mettete dell'acqua in una pentola e, quando bolle, immergete i broccoli per dieci minuti.
In una padella fate imbiondire la cipolla tagliata sottile con un cucchiaio d'olio, a fuoco basso, mi raccomando. Poi sfumate due cucchiai di vino bianco e versate tutta la carne. 
Quando questa sarà cotta, scolate i broccoli e amalgamateli nella padella. Copritela fino a quando la pasta non sarà pronta per essere condita. 

mercoledì 27 giugno 2012

Pesto nel colore moda di quest'anno: giallo fluo!






Quado ti accorgi che la pigrizia sta prendendo il sopravvento:

Quando  cominci a fantasticare di scivoli che partono dal tuo balcone per giungere direttamente in una piscina fresca ed enorme, quando la piscina ce l’hai nella tua stessa via a soli tre incroci di distanza.

Quando non ti alzi per spegnere il ventilatore assolutamente consapevole del fatto che la mattina dopo ti sveglierai con occhi talmente raffreddati e ben incollati che l'attack sembrerà colla per pivelli, in confronto.

Quando speri ardentemente che tua nipote, di due mesi, ti spinga col piedino il telefono che suona (obiettivamente ce l’aveva lei più vicino!).

Quando ti secca  bollire l'acqua per le bucce di limone come per questa ricetta, affidandoti all’acqua molto calda del lavandino ( le bucce erano sottili sottili perché tagliate col pelapatate e l’idea si è rivelata geniale, va bene??). 
Si, lo so che tanto ho dovuto bollire l’acqua per la pasta, ma poi avrei dovuto prendere due pentole, seguire due cose etc..Mi sono già stancata a scriverlo.

E poi si sa… la pigrizia è come la gelosia: spesso non ci sono spiegazioni razionali
(Massima concepita in piscina...vojo morì…)

Pasta buonissimissima al cubo, velocissima, dal sapore delicato di limoni e mandorle.. Ci avrei visto bene anche dei gamberetti, che col limone vanno molto d'accordo!



Pesto di limoni (Da Cucina Moderna di Giugno)

320 gr Conchigliette (io gnocchetti sardi)
2 limoni non trattati
1 rametto di menta per guarnire (io basilico)
1 spicchio di aglio
30 gr pecorino romano
50 gr mandorle
4 cucchiai olio evo
sale

Lavate i limoni, asciugateli e prelevate la scorza. Scottatela per un minuto in acqua bollente, scolatela bene, tenete da parte qualche strisciolina per fare la decorazione (tagliandola a julienne) e trasferitela nel mixer.
Unite le mandorle, il pecorino, l'aglio, il sale. Con l'apparecchio in movimento unite l'olio e trasferito il pesto in una ciotola. All'inizio sarà molto molto denso, ma è così che deve essere.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, unite un mestolo della sua acqua al pesto e mescolate. Condite la pasta, senza dimenticare le foglie di menta o basilico e le bucce di limoni alla julienne!

lunedì 26 marzo 2012

Gnocchi alla besciamella, funghi e salsiccia sbriciolata



Ok, questa ricetta non tiene esattamente leggeri per la primavera appena arrivata, ma ho l'alibi: ha fatto brutto tempo per due giorni qui, quindi un pò di gnocchi cicciosi e buonissimi ce li siamo meritati, per fare finta che sia autunno, con i suoi colori e odori.
Credo che per ora questo tempo sarà così, in fondo "marzo è pazzo", lo sanno tutti, quindi non perdo tempo a stargli dietro ma lo assecondo sia nel vestiario che in cucina!
Date una chance a questi gnocchi anche voi, sono iper buonissimi!

Gnocchi alla besciamella, funghi e salsiccia sbriciolata

Una bella cipolla grossa soffritta
6 nodi di salsiccia sbriciolata. quando cotta un pò di vino bianco
mezzo bicchiere di vino bianco
500 gr  di funghi e cuocere
sale
pepe

Per la besciamella (di casa mia, un pò anarchica in verità..)
Il trucco è: per ogni quarto di latte aggiungere un cucchiaio di farina
sale
noce moscata
una noce di burro
50 gr di parmigiano
mozzarella a pezzetti (quanta ne volete)

Soffriggete la cipolla tagliata a fette sottilissime. Nel frattempo, estraete la salsiccia dalla sacca. Quando la cipolla si sarà imboindita, aggiungete la carne e, quando questa sarà cotta, il vino bianco. Fatelo sfumare, dopo di che aggiungete i funghi.
Aggiustate di sale.
Mettete a bollire l'acqua per gli gnocchi.
Nel frattempo, preparate la besciamella: mettete il latte su fuoco e mescolando vigorosamente con una frusta, aggiungete la farina e la noce moscata.
Continuate a mescolare finchè non diventa una crema, poi aggiungete il burro. Lasciate intiepidire un pò e finite con il parmigiano.
Quando gli gnocchi saranno pronti, scolateli, metteteli in una teglia capiente, versate il condimento, la besciamella e pezzetti di mozzarella, mescolate, spolverate con altro parmigiano e mettete in forno dieci minuti.

Con questa ricetta partecipo al Contest "La pasqua a Tavola" chè questi gnocchi, a Pasqua, sono graditissimi (tratto da una storia vera!)

venerdì 23 marzo 2012

Cous Cous alle spezie, uvetta e ceci



Quando ero in Inghilterra, la mensa scolastica era gestita da una famiglia di cinesi che preparava cose buonissime che mi facevano molta gola perchè ero sempre affamatissima, cosa sicuramente data dal fatto che per ore avevo cercato di stabilire una comunicazione col genere umano, tentando anche nella difficilissima impresa di fare battute e ridere con gli altri.
Le suddette cose erano, però, anche oliosissime quindi in genere portavo da casa un'insalata. Un giorno fortuna volle che dimenticai la mia triste insalata e comprai questo cous cous alla Co-op inglese (che c'entra poco con la nostra, qualora ve lo stesse chiedendo) e che mi piacque un sacco.
Ho cercato la ricetta e finalmente credo di averla trovata, perchè  è venuto fuori un cous cous giallo come quello dei miei ricordi (colore dato dal curry) e ricco di cumino e uva passa, con lo stacco morbido e saporito dei ceci, per cui non impazzisco, ma che qui fanno davvero la differenza.

Cous cous alle spezie, uvetta e ceci

Per il cous cous
560 gr acqua
500 gr cous cous
7 cucchiaini d'olio
sale

Fate bollire l'acqua, poi togliete dal fuoco, mettete i cucchiaini d'olio, il sale ed il cous cous, sgranate con una forchetta, coprite e lasciate cinque minuti.

Per il condimento.

8 cucchiai di uvetta
3 cucchiai di cumino
3 cucchiai di curry
4 cucchiai abbondanti d'olio
2 cipolle grosse
2 spicchi d'aglio
500 gr di ceci


Mettete a bagno i ceci per 12 ore (dopo averli sciacquati con acqua corrente), poi cambiate l'acqua e mettete a cuocere per un'ora circa.
Quando saranno quasi teneri scolateli e metteteli in una padella capiente con l'olio, l'uvetta, la cipolla tagliata sottile, gli spicchi d'aglio (che poi ricorderete di togliere) e le spezie.
Quando la cipolla sarà morbida, aggiungete al cous cous e mescolate.
Fatemi sapere!



continente di provenienza: Africa

giovedì 15 marzo 2012

Riso venere al cumino su crema di gamberi






Dal momento che ieri mia nipote ha fatto cadere, seppur per sbaglio, un quadro sulla mia nobile e delicata testolina, ho deciso di radiarla a vita, voi che ne pensate?
E dire che quando è nata, per amor suo ho fatto una delle brutte figure più eclatanti della mia vita.. lo so che a questo punto vi ho incuriosite...
Ebbene, la piccola ebbe il cattivissimo gusto di annunciarsi alle quattro del mattino, cosa che avrebbe già dovuto aprirci gli occhi e metterci in guardia sulle sue manie di protagonismo =)
Ecco, a quella perfida ora del giorno (o della notte?) ci fiondammo in ospedale (con relativa scena tipica di mia madre che vuole entrare in sala parto, l'infermiera che glielo vieta perchè c'è già mio cognato, lei che le risponde indignata "ma io sono la madre!" per sentirsi rispondere "ma quello è il marito!!!!").
Quando nacque io cominciai a seguirla in tutte le operazioni di bagnetto-e-controlli-vari, terrorizzata dalla possibilità che me la scambiassero (il dolore alla testa mi ricorda che forse non sarebbe stato poi un male..) o me la impaurissero ( si diventa particolarmente scemi, fidatevi.).
Ad un certo punto un'infermiera mi chiede "il borsone?" (per vestire la neonata).
Io capisco "la pressione??".
Da lì a pensare "lo sapevo, è in pericolo, cosa faccio, oh mamma muoio" il passo è stato brevissimo, dunque con quell'aggressività che solo la paura riesce a dare le urlo "ECCCHE LO DEVO SAPERE IO???".
Lei, che probabilmente aveva visto e sentito donne in procinto di partorire meno inclini ai convenevoli di me, non si è certo persa d'animo ed a sua volta mi urla "ECCCHE LO DEVO SAPERE IO??".
Dopo di che, consapevoli del nostro status di donne mature e civili, ci siamo guardate in cagnesco, pronte a strapparci i capelli, fino a che il ginecologo non si è interposto tra noi e mi ha chiesto, con il tatto e la delicatezza che si riservano ai pazzi criminali "lei davvero non sa dov'è il borsone?".
Io lì capisco la figura che ho appena fatto, raccatto il sorriso più dolce che possiedo e mormoro "aaah, il borsone.. glielo porto subito"....
Che figuuura..

Riso venere al cumino su crema di gamberi (tratto dal sito ludotana.wordpress.com) per tre persone

per la crema

300 gr di gamberi sgusciati
200 gr acqua
2 cucchiai d'olio
10 pomodorini
1 patata piccolissima

per il riso

200 gr di riso
1 cucchiaino di cumino
50 gr di burro

Mettete i gamberi, l'acqua, l'olio, i pomodori tagliati a pezzetti, la patata tagliata a fettine sottili in una pentola e lasciate cuocere fino a quando le patate non saranno tenere. Chiudete la pentola per evitare che il brodino creatosi evapori.
Appena il tutto si è cotto, prelevate il sughetto che avrete ottenuto, mentre frullerete il contenuto della pentola.
Al brodino aggiungete un altro pò d'acqua, fate bollire, a quel punto versate il riso e cuocete per circa mezz'ora .
Passate in padella con il burro ed il cumino ed aiutatevi con un coppapasta oliato all'interno per porzionare.



Questa ricetta partecipa al contest Rice Blogger 2012



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