Quado ti accorgi che la pigrizia sta prendendo il
sopravvento:
Quando cominci a
fantasticare di scivoli che partono dal tuo balcone per giungere direttamente
in una piscina fresca ed enorme, quando la piscina ce l’hai nella tua stessa
via a soli tre incroci di distanza.
Quando non ti alzi per spegnere il ventilatore assolutamente
consapevole del fatto che la mattina dopo ti sveglierai con occhi talmente raffreddati e ben incollati che l'attack sembrerà colla per pivelli, in confronto.
Quando speri ardentemente che tua nipote, di due mesi, ti
spinga col piedino il telefono che suona (obiettivamente ce l’aveva lei più
vicino!).
Quando ti secca bollire l'acqua per le
bucce di limone come per questa ricetta, affidandoti all’acqua molto calda del
lavandino ( le bucce erano sottili sottili perché tagliate col pelapatate e l’idea
si è rivelata geniale, va bene??).
Si, lo so che tanto ho dovuto bollire l’acqua
per la pasta, ma poi avrei dovuto prendere due pentole, seguire due cose etc..Mi sono già stancata a scriverlo.
E poi si sa… la pigrizia è come la gelosia: spesso non ci sono spiegazioni
razionali
(Massima concepita in piscina...vojo morì…)
Pasta buonissimissima al cubo, velocissima, dal sapore delicato di limoni e mandorle.. Ci avrei visto bene anche dei gamberetti, che col limone vanno molto d'accordo!
Pesto di limoni (Da Cucina Moderna di Giugno)
320 gr Conchigliette (io gnocchetti sardi)
2 limoni non trattati
1 rametto di menta per guarnire (io basilico)
1 spicchio di aglio
30 gr pecorino romano
50 gr mandorle
4 cucchiai olio evo
sale
Lavate i limoni, asciugateli e prelevate la scorza. Scottatela per un minuto in acqua bollente, scolatela bene, tenete da parte qualche strisciolina per fare la decorazione (tagliandola a julienne) e trasferitela nel mixer.
Unite le mandorle, il pecorino, l'aglio, il sale. Con l'apparecchio in movimento unite l'olio e trasferito il pesto in una ciotola. All'inizio sarà molto molto denso, ma è così che deve essere.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, unite un mestolo della sua acqua al pesto e mescolate. Condite la pasta, senza dimenticare le foglie di menta o basilico e le bucce di limoni alla julienne!
Come non capirti? Io sono troppo pigra pure per commentare, ma questo pesto è troppo bello. Alessandro Borghese usava anche la polpa del limone (o era un'arancia?), ma come l'hai fatta tu forse viene più delicata...
RispondiEliminaMa sai che questa pasta deve essere stupenda?? Salvata al volo!
RispondiElimina